In una bella giornata estiva mentre gioca sul prato contiguo al giardino della sua villa, Tano, un bimbo di 10 anni piuttosto sveglio, trova interrato un fucile, che comincia ad intessere un dialogo col fanciullo il quale, allibito, deve accettare il fatto che “alcuni fucili parlano”. Si renderà conto che le parole, anche quelle dei fucili, possono far più male dei proiettili.